Medexpert, anno di fondazione 2001, è stata fin dall’inizio il braccio operativo delle idee, all’epoca considerate talvolta eretiche dall’establishment, di cambiamento della medicina legale assicurativa.
MDX ha saputo essere ed è un’azienda innovativa, non solo sotto il mero aspetto della gestione manageriale, ma soprattutto sotto l’aspetto scientifico, con il suo legame con la Melchiorre Gioia, e addirittura rivoluzionaria nel precorrere i tempi nel prefigurare nuovi modelli lavorativi.
Già dall’inizio della sua attività Medexpert previde la necessità dello sviluppo dell’informatica nel settore e quando ancora i medici legali scrivevano le relazioni su fogli word con schemi personali di modello di perizia lanciò il progetto della Perizia Elettronica realizzato negli anni successivi e consacrato dal riconoscimento del Brevetto N. 0001397398 – 2013 del Ministero dello Sviluppo Economico.
Oggi, parlare della nostra perizia elettronica, ormai utilizzata routinariamente da tutto il mondo assicurativo, è una banalità, a conferma di come velocemente corre la digitalizzazione e certamente la medicina legale, cenerentola rispetto al mondo clinico nel campo dell’innovazione, ha bisogno di nuova linfa vitale.
Per questo, nel 2020 abbiamo maturato l’idea che bisognava cambiare radicalmente anche i processi per arrivare ad una corretta e scientificamente attendibile valutazione del danno alla persona utilizzando le enormi potenzialità dell’informatica, pensando di realizzare un barème digitale.
Il lavoro lungo e complesso realizzato, con il riconoscimento brevettuale nazionale (Brevetto N. 112023000044721 – 2023 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy), sulla base della domanda PCT/IB20221/056679 validata a livello internazionale, rappresenta una solida pietra miliare di questo percorso ed una garanzia di sviluppo per i validi professionisti che si occupano di risarcimento del danno alla persona.
L’idea primaria di un barème digitale, pensato inizialmente come strumento di ausilio al lavoro del medico legale in una logica di valutazione assistita e integrata rispetto al sapere e alle competenze del professionista sta realizzando, strada facendo, il raggiungimento dell’obiettivo più alto e ambizioso, grazie all’utilizzo del machine learning e delle reti neurali, di poter essere reale ed autonomo strumento di valutazione delle menomazioni in cui il ruolo del medico legale sia quello, con la personalizzazione della valutazione, di regolatore/moderatore del sistema.
Il numero percentuale di invalidità sarà l’estrema sintesi, non solo della competenza e dell’esperienza del professionista, ma anche di una vastità di dati che tengono conto di conoscenze cliniche frutto del sapere medico e statistiche provenienti da banche dati scientifiche di rilievo internazionale, “big data” di strutture sanitarie pubbliche e private coinvolte nell’assistenza dei danneggiati e degli ammalati e con il barème digitale si giunge alla stima delle menomazioni con un metodo scientifico e verificabile.
Il medico legale valutatore avrà sempre un ruolo centrale in un sistema in grado di contemperare alla duplice esigenza di tener conto delle diverse competenze specialistiche derivanti dalla complessità della valutazione di menomazioni coinvolgenti le più varie funzioni dell’organismo umano e a quella di salvaguardare l’uniformità e la coerenza dei criteri di valutazione.
In conclusione, è stato creato uno strumento in grado di tutelare i diritti dei danneggiati evitando disparità valutative ma anche in grado di modernizzare il lavoro medico legale ed evitare l’allargamento del gap tecnologico, già oggi esistente, con le specialità cliniche.
Anche se siamo nel primo secolo del terzo millennio, due brevetti in 10 anni non sono poca cosa!